Sciopero del petrolchimico, Forza Italia al fianco dei lavoratori
La segreteria provinciale di Forza Italia ha diffuso un documento di solidarietà per i lavoratori impegnati nello sciopero generale del polo petrolchimico di Siracusa, che si tiene domani mattina. Il segretario provinciale, Corrado Bonfanti, ed il responsabile del settore industria, Stefano Munafò elencano le criticità del comparto, ricordando che occorrono azioni concrete per difendere le comunità locali dalla recessione economica che provocherebbe una incontrollata deindustrializzazione.
Questo il testo integrale del documento:
Solidarietà ai lavoratori del polo petrolchimico siracusano, che sono mobilitati per la difesa del posto di lavoro ed impegno contro i progetti in atto di desertificazione del territorio. E’ questa la ferma posizione della segreteria provinciale di Forza Italia, perché le forze Politiche hanno il dovere di restare al fianco di chi lotta, in quanto su questo fronte si gioca il futuro delle comunità locali della Zona Nord. La crisi dell’industria, causata dal cambiamento delle condizioni di mercato e dall’ impellenza dell’innovazione tecnologica, non si affronta smobilitando, ma con nuovi ed importanti investimenti. L’annuncio di Eni Versalis di fermare gli impianti deve essere contrastato con tutte le forze ed i mezzi in campo. Già nel 2015 l’Eni ha tentato una mossa simile, scongiurata proprio dalla forte opposizione dell’intera società civile. Oggi il momento è ancora più difficile, perché le criticità sono su più fronti. Non è, infatti, accettabile una strategia di fuga dagli impegni presi da parte delle industrie quando, appunto, Eni Versalis si ferma per programmare, senza una tempistica certa, una trasformazione aziendale e la costruzione di impianti alternativi; Isab disattende gli impegni presi sul mantenimento degli assetti produttivi, ferma gli impianti meno remunerativi sul mercato e non dà alcun segnale circa i nuovi investimenti annunciati; Sasol continua ad andare avanti con gli impianti al minimo tecnico; Sonatrach non porta avanti i progetti d’investimento programmati. Un territorio devastato dalle industrie in decenni di sfruttamento intensivo non può essere impunemente abbandonato al proprio destino. Anche perché l’impatto Sociale sarebbe devastante, ben oltre i numeri dettati dall’occupazione dei lavoratori direttamente impegnati nelle industrie. Se il disegno di Eni Versalis va in porto, e tutte le altre aziende non recedono dall’attuale atteggiamento, anche l’intero indotto si paralizzeranno, determinando un micidiale contraccolpo occupazionale sulle nostre comunità. Anche perché si innescherebbe un micidiale effetto a catena determinato dalle forti interconnessioni tra impianti di industrie diverse. Insieme ai lavoratori in lotta, insomma, ci stiamo giocando il nostro futuro. Per questo occorre andare ben oltre la semplice solidarietà, impegnando Enti Locali e Regione su iniziative concrete, atte a bloccare i disegni di smobilitazione tuttora in atto. Un territorio devastato dalle industrie sin dagli Anni 50, il cui pil dipende in gran parte da questa economia, deve certamente puntare su uno sviluppo più innovativo e green, ma pur sempre con la presenza e dell’attuale sistema industriale, il quale ha il dovere di diversificarsi per creare meno impatto ambientale per convivere con il turismo. È una strada che Augusta ha positivamente intrapreso ormai da tempo, sulla depurazione per la tutela del mare e sulle continue interlocuzioni con i soggetti strategici dello sviluppo sostenibile per attenuare l’impatto industriale. Una strada che vogliamo continuare a battere, senza arrenderci davanti ai disegni di desertificazione che si cerca di attuare. Senza arrenderci mai, a partire dalla manifestazione di domani.